martedì 12 giugno 2018

Concorso Scrittori di classe



Andrea e la sua passione.


TEMA IL SACRIFICIO - CALCIO TRACCIA
Se c’è un ruolo fuori discussione nella squadra di calcio della scuola è quello del portiere: spetta  a  Lupo,  figlio  di  Brando  Moretti,  numero  uno  della  Nazionale,  detto  ”La Saracinesca”. Il popolarissimo Brando è un papà simpatico, si fa vedere spesso a scuola, regala maglie e biglietti. Suo figlio Lupo, che si atteggia da divo, molto meno...
Andrea vorrebbe portargli via il posto di portiere titolare, ma c’è un altro problema: nonostante il nome da maschio, Andrea è una femmina e i compagni non si fidano di un portiere femmina. In due parole: ”Vuoi toccare la palla con le mani? Gioca a pallavolo come le altre”. Forse Andrea si sarebbe già arresa se non avesse una nonna come Matilde che le ripete: “Fatica e sacrificio e ottieni ciò che vuoi. Alleniamoci insieme!”.


RACCONTO


Andrea è una bambina di 11 anni, ama giocare a calcio e vuole essere il portiere titolare della scuola, però l’unico ruolo indiscusso è proprio quello che è occupato da Lupo, un ragazzo di 13 anni, figlio del portiere titolare della squadra nazionale di calcio, “Brando Moretti” detto anche “La Saracinesca”. Andrea nonostante abbia un nome da maschio, è una femmina. I suoi compagni non si fidano molto di lei e la ritengono più piccola, in realtà ha solo 11 anni, 2 anni in meno rispetto a Lupo e ai suoi compagni, perciò non vogliono che lei giochi nella loro squadra. Un altro punto a suo svantaggio è che Lupo ha un papà simpatico e popolare, disponibile verso gli altri. Al contrario del papà, Lupo ha un carattere molto  diverso,  si  atteggia  da  divo  e  questo  non  piace  a  molte  persone.  Per  essere accettata dai suoi compagni Andrea deve cercare di dare il massimo durante l’allenamento ma non è semplice, perché lei ha molta pressione addosso, sia dell’allenatore che dei suoi compagni di classe.
Quando Andrea vuole giocare a calcio come portiere titolare le dicono di andare a giocare a pallavolo come le altre ragazze. La colpa non è solo dei compagni, ma anche del mister che non la mette mai in campo, poiché neanche lui ha fiducia in lei. A questo punto

Andrea è disperata e non sa come agire. L’unica persona a tenerle su il morale è la nonna Matilde che continua a ripeterle di non mollare mai, senza di lei si sarebbe già arresa. Un giorno ad Andrea viene in mente un piano, quando arriva l’ora di andare in palestra ad allenarsi per la partita, lei si allontana dal gruppo e scende in cortile ad allenarsi insieme alla nonna. La maestra inizia a preoccuparsi perché non la vede. Rimane sorpresa e stupefatta quando la vede e osserva il suo stile di gioco. Quando Andrea scende in campo per la prima volta, al 10° minuto già gli avversari partono con un’azione pericolosa, ma Andrea riesce a parare il tiro e già guadagna un po' di fiducia. Poi la sua squadra al
25°segna un goal e dopo molti tiri parati, la partita finisce 1 0. La partita si conclude con la  vittoria,  grazie  al  grande  gioco  di  squadra  e  all’entusiasmo  che  Andrea  manifesta quando scende in campo. Nonostante la squadra abbia vinto la partita, il mister non vuole ancora inserire Andrea come titolare e lei è disperata. Sta pensando di cambiare scuola così potrà avere la possibilità di entrare in un’altra squadra, ma non molla poiché ora ha i compagni dalla sua parte, li ha impressionati con il suo modo di giocare. Passa un’altra settimana e, un giorno mentre piove a dirotto, Andrea non vuole assolutamente restare a casa, quindi prende l’impermeabile e va ad allenarsi. Per caso passa di lì l’allenatore della sua squadra, la vede subito e le chiede cosa stia facendo. Andrea gli risponde che si sta allenando per la partita, dopo questa risposta l’allenatore rimane così stupito per la sua tenacia e la sua immensa voglia di fare che decide di metterla in campo, nella prossima partita, fin dal primo minuto al posto di Lupo.
Lei per ricambiare la fiducia del mister promette che si impegnerà tantissimo per giocare da  portiere  titolare.  Infatti  alla  fine  della  partita  totalizza  grandi  risultati:  3  parate spettacolari, un rigore parato,3 passaggi magnifici che fanno partire il contropiede e per ben 2 volte con questo contropiede fulmineo la sua squadra segna un gol stupendo. La partita si conclude a favore della squadra di Andrea: vince 2 a 0. Negli spogliatoi tutti si complimentano con lei, anche Lupo e il mister. Il giorno dopo l’allenatore comunica la formazione titolare e Andrea è tra coloro che sono stati convocati per la partita della finale. Finalmente ce l’ha fatta. È riuscita a conquistare il ruolo di titolare, è arrivata in finale, dopo innumerevoli partite passate in panchina a guardare gli altri giocare, è entrata a far parte della squadra. A casa, appena vengono a conoscenza della notizia, le ripetono fino alla noia che fatica e sacrificio ti fanno ottenere ciò che desideri. Andrea è molto in ansia per la finale, nello spogliatoio arriva il momento di vestirsi e lei non vede l’ora di indossare la divisa della sua squadra. Una divisa davvero stupenda con maglietta a righe rosse e verdi con sopra lo sponsor, con pantaloncino rosso e scarpette a strisce rosse e verdi. Finalmente si disputa la finale del campionato scolastico, la squadra di Andrea vince 3 a 1,

portandosi  la  coppa  del  campionato  e  lei  viene  premiata  come  miglior  portiere  della scuola, ricevendo un magnifico trofeo. I cronisti locali la intervistano e la notizia viene trasmessa  in  televisione.  Lei  si  è  sacrificata  per  tanto  tempo,  rinunciando  anche  ai momenti di gioco e spensieratezza con gli amici, ma ha raggiunto il suo obiettivo. Andrea è un esempio di persona da seguire perché non si è mai arresa, nonostante in passato i suoi compagni non l’avessero accettata per quello che era. All’ interno della squadra, durante gli allenamenti, ha instaurato anche rapporti di amicizia forti e duraturi. Adesso lei è  fiera  di    stessa  e,  con  sua  nonna,  Brando  e  i  suoi  compagni  di  squadra  può festeggiare la vittoria. Andrea ha raggiunto il suo obiettivo dimostrando che “ Con Fatica e Sacrificio si può ottenere quello che si vuole”.


INTERVISTA


1 Qual era il tuo sogno da bambino? A quanti anni hai iniziato a giocare a calcio?

2 Cosa provavi ogni volta che ti infilavi gli scarpini, scendevi in campo e sentivi migliaia di persone acclamare te e la tua squadra?
3 Che emozione hai avuto quando hai visto l’Italia Campione del Mondo 2006? E per quanto hai festeggiato quella notte così gloriosa per l’Italia?
4 Che emozione provavi quando segnavi un goal particolarmente decisivo ?

5 Quando vedevi la tua squadra che aveva bisogno di aiuto e il mister ti mandava in campo, che cosa facevi per cercare di risollevarla?
6 Qual è stata la tua emozione quando hai giocato la tua prima partita in serie A? E come è andata?
7 Cosa hai provato nel vincere la UEFA Champions League?

8 Cosa fai quando un piccolo tifoso ti chiede una foto o un autografo? Non sai resistere oppure molte volte lo ignori?
9 È vero che hai dovuto rinunciare a molte cose per fare l’allenamento con la squadra?

10 Avevi un rapporto stretto con i tuoi compagni?

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