Andrea e la sua passione.
TEMA IL SACRIFICIO - CALCIO TRACCIA
Se c’è un ruolo fuori discussione nella squadra
di calcio della scuola è quello del portiere: spetta a
Lupo, figlio di
Brando Moretti, numero
uno della Nazionale,
detto ”La Saracinesca”. Il
popolarissimo Brando è un papà simpatico, si fa vedere spesso a scuola, regala
maglie e biglietti. Suo figlio Lupo, che si atteggia da divo, molto meno...
Andrea vorrebbe portargli via il posto di portiere titolare, ma c’è un
altro problema: nonostante il nome da maschio, Andrea è una femmina e i
compagni non si fidano di un portiere femmina. In due parole:
”Vuoi toccare la palla con le mani? Gioca a pallavolo
come le altre”. Forse Andrea si sarebbe
già arresa se non avesse una nonna come
Matilde che le ripete: “Fatica e sacrificio e ottieni ciò che vuoi. Alleniamoci
insieme!”.
RACCONTO
Andrea è una bambina di 11 anni, ama giocare a
calcio e vuole essere il portiere titolare della scuola, però l’unico ruolo
indiscusso è proprio quello che è occupato da Lupo, un ragazzo di 13 anni,
figlio del portiere titolare della squadra nazionale di calcio, “Brando
Moretti” detto anche “La Saracinesca”. Andrea nonostante abbia un nome da
maschio, è una femmina. I suoi compagni non si fidano molto di lei e la
ritengono più piccola, in realtà ha solo 11 anni, 2 anni in meno rispetto
a Lupo e ai suoi compagni, perciò non vogliono che lei giochi nella loro
squadra. Un altro punto a suo svantaggio è che Lupo ha un papà simpatico e
popolare, disponibile verso gli altri. Al contrario del papà, Lupo ha un
carattere molto diverso, si
atteggia da divo
e questo non
piace a molte
persone. Per essere accettata dai suoi compagni Andrea
deve cercare di dare il massimo durante l’allenamento ma non è semplice, perché
lei ha molta pressione addosso, sia dell’allenatore che dei suoi compagni di
classe.
Quando Andrea vuole giocare
a calcio come portiere titolare
le dicono di andare a giocare
a pallavolo come le altre ragazze. La colpa non è solo dei compagni, ma anche
del mister che non la mette mai in campo, poiché neanche
lui ha fiducia in lei. A questo punto
Andrea è disperata e non sa
come agire. L’unica persona a tenerle su il morale è la nonna Matilde che
continua a ripeterle di non mollare mai, senza di lei si sarebbe già arresa. Un
giorno ad Andrea viene in mente un piano, quando arriva l’ora di andare in
palestra ad allenarsi per la partita, lei si allontana dal gruppo e scende in
cortile ad allenarsi insieme alla nonna. La maestra inizia a preoccuparsi
perché non la vede. Rimane sorpresa e stupefatta quando la vede e osserva il
suo stile di gioco. Quando Andrea scende in campo per la prima volta, al 10°
minuto già gli avversari partono con un’azione pericolosa, ma Andrea riesce
a parare il tiro e già guadagna
un po' di fiducia. Poi la sua squadra al
25°segna un goal e dopo molti tiri parati,
la partita finisce
1 – 0. La partita
si conclude con la
vittoria, grazie al
grande gioco di
squadra e all’entusiasmo che
Andrea manifesta quando scende in
campo. Nonostante la squadra abbia vinto la partita, il mister non vuole ancora
inserire Andrea come titolare e lei è disperata. Sta pensando di cambiare
scuola così potrà avere la possibilità di entrare in un’altra squadra, ma non
molla poiché ora ha i compagni dalla sua parte, li ha impressionati con il suo
modo di giocare. Passa un’altra settimana e, un giorno mentre piove a dirotto,
Andrea non vuole assolutamente restare a casa, quindi prende l’impermeabile e
va ad allenarsi. Per caso passa di lì l’allenatore della sua squadra, la vede
subito e le chiede cosa stia facendo. Andrea gli risponde che si sta allenando
per la partita, dopo questa risposta l’allenatore rimane così stupito per la
sua tenacia e la sua immensa voglia di fare che decide di metterla in campo,
nella prossima partita, fin dal primo minuto al posto di Lupo.
Lei per ricambiare la fiducia del mister promette
che si impegnerà tantissimo per giocare
da portiere titolare.
Infatti alla fine
della partita totalizza
grandi risultati: 3
parate spettacolari, un rigore
parato,3 passaggi magnifici che fanno partire
il contropiede e per
ben 2 volte con questo contropiede fulmineo la sua squadra segna un gol
stupendo. La partita si conclude a favore della squadra di Andrea: vince 2 a 0.
Negli spogliatoi tutti si complimentano con lei, anche Lupo e il mister. Il
giorno dopo l’allenatore comunica la formazione titolare e Andrea è tra coloro
che sono stati convocati per la partita della finale. Finalmente ce l’ha fatta.
È riuscita a conquistare il ruolo di titolare, è arrivata in finale, dopo
innumerevoli partite passate in panchina a guardare gli altri giocare, è
entrata a far parte della squadra. A casa, appena vengono a conoscenza della
notizia, le ripetono fino alla noia che fatica e sacrificio ti fanno ottenere
ciò che desideri. Andrea è molto in ansia per la finale, nello spogliatoio
arriva il momento di vestirsi e lei non vede l’ora di indossare la divisa della
sua squadra. Una divisa davvero stupenda con maglietta a righe rosse e verdi
con sopra lo sponsor, con pantaloncino rosso e scarpette a strisce rosse e
verdi. Finalmente si disputa la finale del campionato
scolastico, la squadra di Andrea vince 3 a 1,
portandosi la
coppa del campionato
e lei viene
premiata come miglior
portiere della scuola, ricevendo
un magnifico trofeo. I cronisti locali la intervistano e la notizia viene
trasmessa in televisione.
Lei si è
sacrificata per tanto
tempo, rinunciando anche
ai momenti di gioco e spensieratezza con gli amici, ma ha raggiunto il suo obiettivo.
Andrea è un esempio di persona da seguire perché non si è mai arresa,
nonostante in passato i suoi compagni non l’avessero accettata per quello che
era. All’ interno della squadra, durante gli allenamenti, ha instaurato anche rapporti di amicizia forti e duraturi.
Adesso lei è fiera
di sé stessa
e, con sua
nonna, Brando e
i suoi compagni
di squadra può festeggiare la vittoria. Andrea ha
raggiunto il suo obiettivo dimostrando che “ Con Fatica e Sacrificio si può
ottenere quello che si vuole”.
INTERVISTA
1 Qual era il tuo sogno da bambino? A quanti anni hai iniziato a giocare
a calcio?
2 Cosa provavi ogni volta che ti infilavi gli
scarpini, scendevi in campo e sentivi migliaia di persone acclamare te e la tua
squadra?
3 Che emozione hai avuto quando hai visto
l’Italia Campione del Mondo 2006? E per quanto hai festeggiato quella notte
così gloriosa per l’Italia?
4 Che emozione provavi quando segnavi un goal particolarmente decisivo ?
5 Quando vedevi la tua squadra che aveva bisogno
di aiuto e il mister ti mandava in campo, che cosa facevi per cercare di
risollevarla?
6 Qual è stata la tua emozione quando hai
giocato la tua prima partita in serie A? E come è andata?
7 Cosa hai provato nel vincere la UEFA Champions League?
8 Cosa fai quando un piccolo tifoso ti chiede
una foto o un autografo? Non sai resistere oppure molte volte lo ignori?
9 È vero che hai dovuto rinunciare a molte cose per fare l’allenamento
con la squadra?
10 Avevi un rapporto stretto con i tuoi compagni?